DESCRIZIONE Per la realizzazione di questo singolare "gioco del vento" (o "Scacciaspiriti", come è di moda chiamarlo ora) il lavoro più complesso e bello lo ha fatto Madre Natura, in quanto come base ho utilizzato della corteccia di Eucaliptus raccolta nel giardino di un convento. Ho passato su tutti i vari pezzi di corteccia due mani di cera d'api per mobili mescolata a della porporina color oro ducato (che in questa foto non si noterà mai!!!), per proteggerli dall'usura e per rivitalizzarli.
Mentre ho atteso l'asciugatura della cera, ho preparato le varie componenti di ciascun ramo. Le foglie (verdi e ramate) sono state realizzate in questo modo: ho ritagliato da una carta da decoupage le foglie verdi, ho spruzzato sul retro di ciascuna la colla riposizionabile e le ho attaccate su un foglio di rame. Quindi, ho ritagliato ciascuna foglia e ne ho abbozzato i rilievi con il bulino; in seguito ho staccato la foglia di carta dal supporto metallico e ho lavorato esclusivamente sul metallo, sbalzando col bulino tutto il corpo interno di ciascuna foglia (foglia ramata).
Successivamente ho incollato le foglie di carta su un altro foglio di rame, ma stavolta ho sbalzato il metallo con tutta la foglia, ottenendo le foglie verdi.
I frutti (more e rosa canina) sono stati realizzati come ho descritto in questo ultimo passaggio, utilizzando un tovagliolo stampato piuttosto che la carta.
Parallelamente ho realizzato le farfalline dorate con la tecnica del biedermeier, utilizzando il filo ottonato, la canutiglia, delle perline di varia forma e dimensione, e, per alcune farfalle, il portasemi del faggio.
Le foglie che, invece, pendono dai vari rami, sono il risultato di un sospeso trasparente preceduto da decoupage con tovagliolo.
Una volta realizzati tutti i vari complementi, ho assemblato i pezzi di corteccia utilizzando un filo di nylon, facendo attenzione a rispettare i delicati equilibri di ciascun ramo tra se' e in rapporto con gli altri.
Dopo aver montato lo "scheletro" ho disposto le foglie verdi e ramate e le farfalle sui rami, cercando di rendere il tutto più realistico mediante l'aggiunta di muschi variopinti, licheni secchi, funghi secchi veri o di legno, infiorescenze essiccate varie rubacchiate dalle ciotole di pot pourrì di mia mamma e alcuni simpatici (per lo meno per me) gnometti, attaccando tutto c.on la colla a caldo (fedele amica) e sempre facendo attenzione ai vari equilibri.
Il lavoro è stato completato facendo pendere le foglie realizzate col sospeso trasparente dai vari rami.
Purtroppo ho fatto una scelta un po' infelice scegliendo di realizzare un lavoro di natura dinamica, piuttosto che statica, in quanto dalle fotografie che vi mostro non si coglie assolutamente l'estrema mobilità di questa struttura, che è stata architettata per muoversi tutta al minimo spostamento d'aria e simulare così i venti autunnali a cui accennava la bella poesia che ha ispirato le mie opere
LAVORO ULTIMATOEdited by Roberta-MioCucciolo - 6/10/2009, 10:29