“Fate la nanna”, Il semplice metodo che vi insegna a risolvere per sempre l'insonnia del vostro bambino

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CAT_IMG Posted on 10/7/2009, 11:40     +1   -1
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Autore Estivill Eduard; De Béjar Silvia
Prezzo € 8,00
118 p.
Editore Mandragora (collana Mandragora junior)

Quando nasce un bambino e lo si porta a casa dall’ospedale, uno dei problemi più diffusi che mette immediatamente a dura prova i genitori, sono i molteplici risvegli notturni che non fanno riposare bene nè il bambino, nè la mamma e il papà.

Alcuni genitori sono molto fortunati perchè i propri figli dormono tutta la notte fin dal primo giorno di vita. Molti altri non possono godere di questo privilegio.

Il libro assicura il raggiungimento del risultato entro 7 giorni dall’inizio dell’applicazione del metodo.


1- Il metodo prevede (tra le altre mille cose ben spiegate e motivate nel libro) che il bambino vada lasciato piangere “gradualmente” per pochi minuti prima di intervenire, invece di accorrere al primo lamento per consolarlo. Per una madre è duro sentir piangere il proprio figlio senza intervenire subito.

Ma penso che sia un problema del genitore. L’unico linguaggio che un neonato ha per esprimersi è il pianto, con il quale ci comunica fame, sonno, disagio, pannolino sporco, mal di pancia, noia, richiesta di attenzione. Consolarlo dopo due secondi per farlo smettere di piangere significa, a mio avviso, non permettergli di esprimersi con il suo linguaggio naturale.

I bambini hanno bisogno di piangere (certo non per un’ora di seguito altrimenti si sentono abbandonati) per poter esprimere un disagio e poter imparare a superarlo e ad affrontarlo da soli. Penso sempre che il compito principale di un genitore sia di infondergli fiducia, di insegnare al bambino l’autonomia e l’indipendenza e non la dipendenza totale dal genitore.

2- Il bambino probabilmente si sveglierà lo stesso alcune volte, ma, invece di essere preso dal panico, sentirsi abbandonato e iniziare ad urlare richiedendo la presenza del genitore, imparerà a non sentirsi spaventato e a riaddormentarsi da solo, serenamente, perchè sa che il genitore non l’ha abbandonato affatto.

Il genitore che vuole rasserenare suo figlio insegnandogli che se si sveglia all’improvviso nella notte non succede nulla e che può riaddormentarsi da solo perchè i genitori comunque non l’hanno abbandonato ma sono solo in un’altra stanza, è un genitore che sta pensando al bene del bambino.

Al contrario, il genitore che continua ad intervenire per addormentarlo ad ogni risveglio sta insegnando al figlio che da solo non ce la può fare e che per qualsiasi cosa ci pensano mamma e papà. In questo modo si trasmette insicurezza e poca fiducia in se stessi.

 
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